Il vitigno

Grenache

Vitigno d’origine spagnola sicuramente della Catalogna o dell’Aragona, il grenache (garnatxa, garnacha, cannonau, tai rosso…) è di antichissima tradizione nelle aree viticole mediterranee. Con circa 200.000 ettari, è il vitigno con la maggiore superficie vitata nel Mondo.

Si trova in Spagna, la terra d’origine (100 000 ha), nel nord del paese, in Aragona, in Castiglia, nel paese basco ed in Catalogna. È anche fortemente impiantato in Francia (90 000 ha) (Roussillon, Languedoc, valle del Rodano, Provenza), in Portogallo, in Italia (specialmente in Sardegna), in Grecia, in Messico, in Sudafrica, in California (regione di Chaparral), in Cile (a sud di Santiago), in Australia (zona di Perth), ecc.

All’origine, si trattava esclusivamente di grenache nero. Ma poco a poco si sono sviluppate le forme grigie (o rosate) e bianche principalmente al momento dell’espansione dei vini dolci naturali.

S’intende vitigno Grenache (rosso, bianco o rosato) e tutti i suoi sinonimi ufficiali: in Italia* (ad esempio e non esclusivo: Cannonau in Sardegna, Tai rosso in Veneto, Gamay perugino in Umbria) secondo il Registro Nazionale delle varietà d’uva pubblicato sul sito del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf).

 

Attitudini colturali

Il grenache è un vitigno vigoroso, a porto eretto, resistente al vento. È perfettamente adattato ai terroir più magri e più siccitosi. È condotto soprattutto in alberello o a cordone speronato, con una potatura corta a due speroni. È necessario potarlo corto per controllarne il vigore.                                                         

Il grenache ha grandi grappoli, troncoconici, alati, compatti. Gli acini sono di dimensione media con una buccia abbastanza spessa e abbondante succo. È tardivo ma con un germogliamento abbastanza precoce. Il suo portamento è eretto e i suoi tralci vigorosi, generalmente potati corti, gli permettono di resistere ai venti violenti e alla siccità. Il grenache è poco colpito dall’oidio (frequente nel bacino mediterraneo), ma è sensibile alla colatura e agli attacchi batterici. Questi grappoli compatti e fitti favoriscono lo sviluppo della peronospora e della muffa grigia. È quindi più adatto ai climi mediterranei, poco umidi. Produce delle rese molto variabili da 20 hl/ha a 80 hl/ha in terreno fertile e con potatura lunga.

 

Terroir

Grenache Noir è adattato ai terreni leggermente acidi, ghiaiosi, ciottolosi, caldi e a forte riverberazione, che consentono un lungo e buon periodo di maturazione. I suoli molto calcarei con pH basico gli convengono meno bene.                                    

Dà i suoi migliori risultati con scarse rese, come avviene spesso in zona mediterranea poiché la siccità e i suoli fini limitano naturalmente la sua produttività. Il potenziale d’accumulo degli zuccheri di questo vitigno è molto elevato ma il colore cade rapidamente quando aumentano le rese. L’acidità è generalmente limitata. Il potenziale alcolico del Grenache Noir consente di ottenere vini dolci naturali di grande qualità sempre che il terroir sia qualitativo, che si controlli perfettamente la resa per ottenere un colore ben concentrato.

 

Profilo aromatico

Il grenache Noir dà vini ricchi in alcool, con una scarsa acidità; e quindi una piacevole rotondità, una bella intensità aromatica (frutta nera molto matura, prugne), ma soprattutto una bella struttura per ottenere un grande potenziale d’affinamento. Il suo colore dipende dalla resa. È spesso assemblato con la Syrah, il Carignano o il Mourvedre.

Vinificato in vino dolce naturale, il Grenache, grazie alla sua ossidazione, conferisce una potente intensità aromatica con note speziate (cacao, caffè, caramello) e di frutta secca (noce, fico, uva passa).

 

Cloni

Ventidue cloni di Grenache Noir (denominato Grenache N) hanno i seguenti riferimenti numerici : 70, 134, 135, 136, 137, 139, 224, 287, 362, 363, 432, 433, 434, 435, 513, 514, 515, 516, 517, 814, 1064 e 1065.

 

Diffusione del vitigno grenache/cannonau/tai rosso …